È di pochi giorni fa la notizia divulgata dal Dipartimento di scienze agrarie forestali e alimentari dell'Università di Torino, del ritrovamento di alcuni esemplari di vespa velutina nel comune di Vicoforte Mondovì in provincia di Cuneo. Dopo la Ligurial'infestazione è arrivata anche in Piemonte. La proliferazione di questo insetto mette a serio rischio l'intero mondo apistico nazionale, A cinque mesi dalla prima individuazione della vespa velutina in Italia questo nuovo ritrovamento dimostra che si tratta ormai di una vera e propria emergenza. Ma chi è questo nuovo flagello:
 Originario del sud-est asiatico, è ampiamente diffuso in questa zona (India, Indocina, Cina e Giava). Recentemente, la prima registrazione risale al 2004, la sottospecie nigrithorax è stata introdotta nella zona meridionale della Francia.
Descrizione
La sottospecie V.V. nigrithorax si presenta piuttosto simile alla comune vespa crabro (calabrone), lunga mediamente 30mm, è riconoscibile per il corpo scuro e la linea gialla che taglia il suo addome, al cui interno è presente un triangolino nero. Si differenzia dalla vespa crabro soprattutto dal colore, quest'ultima, infatti, presenta una colorazione più chiara e alcuni tratti rossi.
Predazione
Come le comuni vespe diffuse in Europa è dotata di un pungiglione e presenta un comportamento discretamente aggressivo nei confronti dell'uomo. Secondo gli entomologi la sua pericolosità, per gli uomini e i mammiferi in genere, va paragonata a quella delle altre vespe europee. Diversa è invece la sua pericolosità per le api, di cui si nutre, soprattutto per quanto riguarda le specie europee. Pur abilissimo predatore di api nel suo territorio di origine, è in Europa che questo imenottero riesce a minare seriamente l'esistenza delle comunità apiarie. Le specie apiarie del sud-est asiatico hanno adottato infatti dei comportamenti validi per combattere questo loro predatore, comportamenti sconosciuti alle api europee.
Fonte: wikipedia
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