POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazioni a risposta in Commissione: ANZALDI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che: in Italia sono attualmente presenti 50.000 apicoltori con 1,3 milioni di alveari, per un fatturato complessivo di 60 milioni di euro che arriva a 2,5 miliardi se si considera il servizio di impollinazione for- nito dalle api all’agricoltura; negli anni scorsi, in particolare nel 2008, si è verificato un ingente fenomeno di spopolamento e moria di api che ha messo in crisi l’intero comparto apistico nazionale e che uno specifico monitorag- gio, predisposto fin dal 2009 con il pro- getto « Apenet » finanziato e coordinato dal Ministero delle politiche agricole, ali- mentari e forestali, ha evidenziato essere causato dall’impiego dei neonicotinoidi nella concia delle sementi di mais; il Ministero della salute, a seguito di tali indicazioni, ha sospeso cautelativa- mente l’impiego dei suddetti prodotti fito- sanitari e la sospensione cautelativa ha effettivamente contrastato in maniera ef- ficace la moria di api: negli anni 2009, 2010 e 2011 è stato infatti registrato un netto miglioramento dello stato di salute e dei livelli di produttività degli allevamenti apistici e nel 2010 la produzione di miele è aumentata del 26,3 per cento rispetto al 2009; nel maggio scorso la Commissione europea ha deciso il bando temporaneo della durata di due anni di tre pesticidi riconosciuti a livello scientifico come al- tamente nocivi per la salute delle api; ora un nuovo grave pericolo sta mi- nacciando il nostro patrimonio apistico: nel giugno scorso a Loano, in una delle postazioni scientifiche sorvegliate dal di- partimento di scienze agrarie e forestali dell’università di Torino, è stato catturato un esemplare di « vespa velutina nigritho- raxis », nota anche come calabrone asia- tico; l’ipotesi più probabile è che l’imenot- tero, inserito nella black list mondiale delle specie invasive redatta dall’Unione mondiale per la conservazione della na- tura, sia arrivato dal sud-est asiatico in Francia nel 2005, probabilmente dentro alcuni vasi di bonsai, si sia acclimatato senza difficoltà, viste le condizioni clima- tiche dell’Europa meridionale simili a quelle dell’Asia continentale, e si sia poi diffuso in Spagna per approdare infine in riviera ligure; da allora la vespa velutina, ricono- scibile per il corpo scuro e le strisce gialle sull’addome, è sorvegliata speciale perché è predatore di api e attacca le api da miele europee soprattutto nel periodo fra giugno e settembre; la sua diffusione nel nostro Paese può quindi avere un impatto enorme sul- l’apicoltura e sull’intero ecosistema, con- siderando che circa l’84 per cento delle specie di piante e il 76 per cento della produzione alimentare in Europa dipende dall’impollinazione delle api; la minaccia delle specie straniere – o alloctone – che mettono a rischio la biodiversità dei paesi dove arrivano è in aumento: è stato calcolato che, negli ultimi 400 anni, in oltre la metà delle estinzioni è risultata coinvolta una specie invasiva –: quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda assumere, anche in collaborazione con gli altri Paesi europei interessati dalla presenza del pericoloso imenottero, per prevenire e scongiurare la proliferazione e la diffusione nel ter- ritorio nazionale della « vespa velutina ».
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