Forse non tutti sanno che il maggior
danno per l'apicoltura avviene per mano delle femmine di varroa, i
maschi dell'acaro infatti, vivono solo per brevissimo tempo e all'interno
delle cellette. Nei nostri cassettini cadono dunque solo le femmine
trasportate dalle api nella loro fase foretica.
Ma come avviene la riproduzione di quest'ultime?
Per riprodursi, queste femmine entrano in una celletta di covata pronta
per l'opercolazione, è risaputa la loro predilizione verso
le celle maschili per ovvi motivi di durata dell'opercolatura, (sembra
siano attratte dall'alimento presente in quantità nelle celle
contenenti larve di fuco). Qui i giovani acari vengono alla luce e
allevati.
Le femmine
fecondate escono dalla celletta con la giovane ape.
Prima di entrare a loro volta in una celletta di covata per la riproduzione,
trascorrono un certo tempo sulle api nell'apiario.
Alcune femmine di acaro passano attraverso più cicli di riproduzione.
I maschi invece vivono unicamente nelle cellette chiuse e periscono
quando l'ape sfarfalla.
Lo sviluppo e il comportamento degli acari si adattano in modo ottimale
all'ospite. Se mancassero tali presupposti il parassita non si rivelerebbe
tanto efficace.
In ogni ciclo la varroa depone dalle 5 alle 6 uova a intervalli di
30 ore.
Dal primo uovo nasce un maschio, gli altri danno origine a femmine.
Il maschio raggiunge per primo la maturità sessuale e si accoppia
con la prima femmina non appena questa è adulta.
Ad intervalli di 30 ore segue un'altra femmina matura che viene fecondata
più volte.
Questo rapporto sessuale unilaterale a favore dei discendenti femmine
si rivela utile per la riproduzione della specie.
Prima di lasciare la celletta però le femmine devono venir
fecondate dal fratello o dal maschio di un'altra famiglia (in cellette
con più madri), in quanto al di fuori della celletta non vi
sono maschi.
Le giovani femmine che non vengono fecondate prima dello sfarfallamento
dell'ape rimangono sterili. Il tasso di riproduzione viene così
limitato dalla durata dell'opercolazione.
Gli accoppiamenti avvengono, nella maggior parte dei casi, nei pressi
di una zona ben specifica della celletta, sul fondo di quest'ultima
la madre deposita uno strato di feci sopra l'addome della larva dell'ape
In seguito tutti i discendenti depositeranno le loro feci in questo
luogo, che funge da punto di incontro per la famiglia degli acari.
Tale comportamento garantisce che le giovani femmine e i maschi possano
accoppiarsi immediatamente dopo la muta immaginale.
(Su 187 accoppiamenti osservati, il 90 % ha avuto luogo vicino allo
strato di feci).
Bibbliografia Documento "quanti
accoppiamenti occorrono agli acari della varroa" in formato pdf
liberabente scaricabile dal sito del "Centro Svizzero di ricerche
apicole" http://www.apis.admin.ch/index_i.htm
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