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"Formazione di sciami artificiali" 

La formazione di sciami artificiali e una delle pratiche più personali e delicate tra le tecniche apistiche, ciò che descriveremo in questo capitolo è frutto di esperienza e di condizioni ottimali, la riproducibilità non è ovviamente, garantita ma vuole essere un punto di partenza per tale pratica.
Gran parte dei testi consigliano di formare sciami artificiali partendo da 2/3 telaini di covata fresca, covata opercolata, scorte e un telaino con cella reale sufficientemente matura; questa nostra "versione" è leggermente diversa ma molto funzionale.
A meta primavera le famiglie diventano molto popolose al punto che i melari difficilmente bastano a contenere le decine di migliaia di api, è questo il momento più delicato e "complicato" per l'apicoltore egli infatti deve cercare di "arginare" gli alveari per portarli a produzione e non farli sciamare naturalmente, vi sono diverse le tecniche utilizzate a tale scopo, la più sicura è quella di eliminare periodicamente le celle reali con ovvie difficoltà e dispendiosità. All'inconveniente sciamatura si può ovviare mettendo in pratica la tecnica di formazione sciami artificiali che ci accingiamo a descrivere.
La tecnica in questione è applicabile quando comincia la costruzione delle prime celle reali di sciamatura (le celle di sciamatura sono costruite in gran numero solitamente nei bordi inferiori e laterali dei telaini (nella foto cupolini di sciamatura che diverranno celle reali ne giro di pochi giorni)) Quando avremo delle belle celle opercolate bisognerà trovare la regina, prelevarla con tutto il telaino e inserirla in un portasciame, aggiungere un telaino di covata opercolata coperto di api e uno di scorte (prelevato dal magazzino o da un'altra arnia), togliere eventuali celle reali da questo sciametto e spostarlo in un altro apiario sufficientemente distante.
Dall'arnia principale, rimasta con 8 telaini si provederà a prelevarne altri 2 colmi di api, con covata fresca e opercolata e belle celle reali, anche questo ulteriore sciametto verrà corredato da un telaino di scorte (prelevato dal magazzino o da un'altra arnia) e trasportato in un altro apiario sufficientemente distante, l'arnia originaria sarà rimasta con 6 telaini stracolmi di api e con una bella cella reale sufficientemente matura, essa riuscirà a produrre tanto nel frangente di orfanità poichè le operaie saranno impegnate esclusivamente per la bottinatura.
Concludendo:

  • Il primo sciame si svilupperà rapidamente avendo la regina già feconda;
  • Il secondo, se le condizioni lo permetteranno, avrà nel giro di 15-20 giorni una nuova regina;
  • L'alveare originario non sciamerà e avrà anche esso una nuova regina nel giro di una ventina di giorni.

Ribadiamo che tale tecnica è utile per contrastare la sciamatura, ingrandire in modo sicuro, veloce ed economico il proprio apiario ed è applicabile a famiglie che si ingrandiscono precocemente.